Voce del verbo «tradurre»
di Maria Antonia Fama, 13 settembre 2020
Compensi miseri e poche tutele, ma una grande passione. Viviana Sebastio e Tiziana Camerani raccontano il lavoro di chi sta sempre un passo dietro all'autore. Ma con Strade-Slc Cgil, il sindacato dà voce alle loro parole.
La sezione traduttori editoriali Strade in Slc-Cgil è nata nel 2016, con l'obiettivo di creare ponti tra quelle isole che sono i professionisti del settore. Un mestiere che, per sua natura, si tende a fare in solitudine, spesso a casa propria, in biblioteca o in spazi di co-working. Abituati a dialogare con il testo, a maneggiare la lingua, per paradosso i traduttori parlano poco tra loro. Questo li rende più fragili, di fronte ai giganti dell'editoria. Il traduttore è, di fatto, co-autore dell'opera, ma non sempre (anzi, quasi mai) a tanta fatica creativa corrispondono il successo e il giusto riconoscimento, soprattutto sul piano contrattuale. L'associazione Strade, nata all'interno della Slc Cgil, ha come obiettivo principale la salvaguardia e la promozione del lavoro di tutti i traduttori che operano, in via esclusiva o parziale, in regime di diritto d'autore.
Il lavoro del sindacato, in questo caso specifico, punta alla determinazione di minimi di compenso che evitino il continuo gioco al ribasso; alla creazione di un fondo specifico che sostenga l’attività dei traduttori editoriali e la loro formazione. Ulteriori obiettivi sono la revisione della legge sul diritto d’autore (con particolare riferimento alla durata della cessione di diritti e allo sfruttamento dei diritti secondari) e una gestione più trasparente dei proventi della reprografia (le fotocopie).