Uno dei miei sogni editoriali proibiti è tradurre un'antologia di Alfonsina Storni, poetessa argentina (ticinese di nascita) del primo Novecento, morta suicida a Mar del Plata.
Molti conoscono forse l'emozionante canzone di A. Ramírez e F. Luna, nata dall'ultima poesia di Alfonsina (Voy a dormir), "Alfonsina y el mar".
Indimenticabile l'interpretazione di Mercedes Sosa. Riflettevo ieri su una riflessione di Walter Siti sul poco spazio che si dedica oggi alla poesia - elaboro: in un mondo che straborda di ansia comunicativa, manca il silenzio, luogo-madre della poesia.
Oggi allora (mercoledì, ma per me domenica) ho chiuso telefono, whatsapp, gmail e nel silenzio ho tradotto "Y tú?", in una prima versione esplorativa. Non sono convinta di "levigato" ma confido in nuove idee al prossimo silenzio. -------
E tu? Sì, vivo, erro, mi muovo; acqua che scorre e mulina, sento la vertigine feroce del movimento, l’odore della selva, a nuova terra approdo. Sì, mi muovo, forse bramo soli, aurore, tempesta e oblio: e tu che fai, levigato e gramo? Sei il sasso accanto al quale passo. ---
¿Y TÚ? Sí, yo me muevo, vivo, me equivoco; agua que corre y se entremezcla, siento el vértigo feroz del movimiento: huelo las selvas, tierra nueva toco. Sí, yo me muevo, voy buscando acaso soles, auroras, tempestad y olvido. ¿Qué haces allí misérrimo y pulido? Eres la piedra a cuyo lado paso.
Ho ritrovato fra le carte delle poesie erotiche francesi che avevo tradotto anni fa per una mia performance poetica (Louise Labé, Marot, Cocteau, Bataille, Calaferte...). Fra queste, una poesia di Claude Chappuys, poeta del '500.
LE CON DE LA PUCELLE Claude Chappuys | |
Con, non pas con : mais petit sadinet Con, mon plaisir, mon gentil jardinet : Où ne fut donq planté ni arbre ni souche Con, joli con à la vermeille bouche Con, mon petit mignon, ma petite fossette Con rebondy en forme de bossette Con revestu d'une riche toyson De fin poil d’or en sa vraye saison Con qui tant a de force et de puissance Con qui seul peult bailler la jouyssance Con qui la main trop paresseuse et lente Rend, quand il veult, hardie et diligente Con qui commande à l'œil de faire signe A cil qui tient de l'amour la plus digne : Et qui ordonne à la bouche parler De tout plaisir, et ennuy ravaller Con, tu as bien la force et le pouvoir Ung tetin ferme esbranler et mouvoir Con, tu n'es point de ses cons furieux Tu es le con très beau et gratieux Qui n'a senty ceste doulce bataille Con, il n'est point autre con qui te vaille |
(…) Mona, non mona: ma soave dolcetto, Mio diletto, mio incantevole giardino: Che piantato non vide né albero né ceppo Mona deliziosa, dal labbro porporino, Mona, mia preziosa, mia piccola fossetta Mona paffuta a forma di gobbetta Mona ricoperta da un folto vello Di pel d’oro fino nel suo tempo più bello Mona che ha assai forza, assai potere Da concedere lei sola il piacere Mona che la mano così pavida e indolente Rende, quando vuole, ardita e diligente Mona che comanda all’occhio di far segno A quello che di amor ritien più degno: E che ordina alla bocca di parlare Di ogni piacere, e ogni pena ingoiare Mona, tu hai la forza ed il potere Di scuoter financo le mammelle più dure Mona, tu non sei come una mona furiosa Ma sei una mona avvenente e graziosa Che mai ha sentito la dolce battaglia Mona nessun’altra ti eguaglia (…) |
Traduzione ritmica in italiano del Rondeau de la Baronne, da La vie parisienne di Jacques Offenbach
Je suis encor toute éblouie, toute ravie Ah ! quel tableau pour mes yeux surpris ! Je reviens charmée, enivrée, enthousiasmée ! Enfin, ce soir, j’ai vu Paris. Des toilettes étourdissantes, Des fronts chargés de diamants Et lorgnant ces femmes charmantes Force petits messieurs charmants. J’arrive, j’entre dans la salle, Et je m’installe Sous des regards curieux Tout d’abord, deux femmes divines Mes voisines Par leur éclat, frappent mes yeux. Toutes deux, elles étaient belles, Mais à faire perdre l’esprit. Je demande qui donc sont-elles ? Et voilà ce que l’on me dit : L’une est une femme à la mode, Assez commode, Et l’orchestre est plein de ses amants, L’autre, ah ! l’autre est une comtesse Et sa noblesse A plus de cinq ou six cents ans. Examinez bien leur toilette Et quand vous aurez vu, parlez, Dites quelle est la cocodette Et quelle est la cocotte, allez. Je regardai, même frisure, Et même allure, Même regard impertinent, Même hardiesse à tout dire, Même sourire, Allant aux mêmes jeunes gens. Pour choisir ne sachant que faire Je dis : la grande Dame est là, C’était justement le contraire. Mais comment deviner cela ! Et pendant ce temps, de Rosine La voix mutine Chantait les airs de Rossini. Et toute la salle grisée Electrisée Battait des mains à la Patti. J’eus aussi mon succès, je pense, Car, en partant, dans le couloir, Je vis une énorme affluence Des gens se pressant pour me voir. Oui, pour me voir. Ah ! Ah ! Je suis encore toute éblouie, toute ravie, Ah ! quel tableau pour mes yeux surpris ! Je reviens charmée, enivrée, enthousiasmée, Enfin, ce soir, j’ai vu Paris Enfin, ce soir, j’ai vu Paris Enfin, ce soir, j’ai vu Paris ! |
Ho ancora l’occhio pieno, pieno di sorpresa Mai brillò tanto così! Sono esaltata, ebbra, catturata, presa Stasera ho visto Paris. Che tolette mirabolanti, I colli pieni di bijù E a guardare le dame affascinanti Aristocratici signur. Arrivo, entro nella sala, E son scortata Dall’altrui curiosità Lo sguardo sulle mie vicine Due divine Non riesco più a staccar. Tutte e due erano belle, ma da togliere il respir. Chiedo chi sono le gentildonne? Questo è quanto mi sento dir: Una è una dama assai alla moda, Generosa, Ha nell’orchestra ottanta amor, L’altra è all’opposto blasonata E ha una casata D’antichissimo splendor. Esaminatene bene la tenuta E provate a dirmi un po’, Or chi è dunque la dama titolata E chi è invece la cocò. Vedo un’uguale acconciatura, E andatura, Stesso sguardo da sotto in su, Impertinente il loro viso, Col sorriso, Rivolto anche alla gioventù. Per capire, non so come fare E dico: la gran Dama è là, “È sbagliato, provate a ritentare”, Come potevo indovinar? E frattanto di Rosina La voce birichina Finiva la nota cavatina. E tutto il teatro inebriato Elettrizzato Applaudiva l’Adelina. (recit.): Patti, naturalmente! Ho avuto anch’io il mio momento, perché entrando nel foyer, ho scorto un grande assembramento raccoltosi per vedere me. Sì, per vedere me! Ah! Ho ancora l’occhio pieno, pieno di sorpresa Mai brillò tanto così! Sono esaltata, ebbra, catturata, presa Perché ho visto Paris, Perché ho visto Paris Perché ho visto Paris! |
"La Catalogna sarà presente alla 57a edizione della Biennale d’Arte di Venezia, nella sezione Eventi Collaterali, con un progetto di Antoni Abad dal titolo “La Venezia che non si vede”, curato da Mery Cuesta e Roc Parés. L’esposizione, che sarà inaugurata il 13 maggio 2017, è prodotta dall’Institut Ramon Llull. Antoni Abad propone un’interpretazione in chiave sensoriale dello spazio urbano veneziano creata in collaborazione con una comunità locale di persone non vedenti e ipovedenti. La mappa della Venezia che non si vede inizia a prendere forma prima dell’inaugurazione della Biennale, attraverso gli incontri che l’artista Antoni Abad tiene con la comunità di non vedenti in collaborazione con studenti dell’università. L’app e il sito web di BlindWiki sono arricchiti, nel corso della Biennale, dai contributi dei cittadini che vorranno partecipare."
Appena tornata dalla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna, dove ho curato (per Discobole SL) tutte le traduzioni della Catalogna - Ospite d'onore. Bellissima la mostra degli illustratori catalani, concepita come un'area relax completa di amache, su cui si può ammirare l'opera di ogni autore. Bellissima anche la mostra dei pionieri dell'illustrazione catalana all'Archiginnasio di Bologna.
Io (voce) e Stefano Chiani (piano) in una cover di Henri Salvador, Faire des ronds dans l'eau, scritta da Benjamin Biolay et Keren Ann e contenuta nel bellissimo album del 2000 "Chambre avec vue".
Consegnate a le ultime pagine di "Laura e il mistero dell'isola dei gabbiani" di Holgado e Vila (Laura y el misterio de la isla de las gaviotas), co-tradotto per Fabbri con Francesco Ferrucci.
500 laboriose pagine. Pubblicazione imminente! "Durante il viaggio di nozze su un'isoletta sperduta nel Cantabrico, i madrileni Laura e Jacobo, entrambi poliziotti, si trovano coinvolti in un mistero difficile da risolvere. Nell'albergo dove alloggiano, l'unico dell'isola, a tutti i clienti sono state infatti recapitate inquietanti lettere anonime.
E quando sulla spiaggia viene ritrovato il cadavere di un uomo, ucciso a coltellate, il mistero si tinge di giallo.
Tra intrighi, donne fantasma che appaiono in sogno e omicidi che affondano le radici nel passato dell'isola, Laura, detective infallibile, dovrà tirar fuori tutto il suo talento e le sue risorse per far luce su un groviglio di enigmi che sembrano senza soluzione." Prequel della fortunata serie televisiva spagnola "Los misterios de Laura", che ha avuto una sua versione italiana omonima - "I misteri di Laura" - andata in onda in 8 episodi a novembre e dicembre dell'anno scorso. Con Carlotta Natoli, Daniele Pecci, Gian Marco Tognazzi.
Appena consegnate a Fabbri Ed. le ultimissime pagine di "Come sopravvivere al mal d'amore" di Amalia Andrade, un manuale tenero e ironico di automedicazione per cuori infranti. Pubblicazione imminente.
“La idea de la literatura como juego, la relación entre lo que algunos llaman ‘alta cultura’ y cultura popular, el humor o la manera en la que nos relacionamos con los libros como objetos me apasiona. Siempre quise hacer un libro que hablara de una nueva manera de leer donde el lector es también escritor y protagonista”, dice. No niega que la red social Instagram (donde más de 17.000 personas la siguen) le sirvió para medir si funcionaría en el papel lo que daba vueltas en su cabeza. “Me gustan las nuevas maneras de aproximarse a la lectura que ofrecen las redes sociales. En mi caso me gusta saber que puedo ponerle una cara y construir una imagen de la vida de mis lectores”. [...]
Si celebra oggi la XIV Giornata europea delle lingue. A Praga si è festeggiato in anticipo con un babelico ed effervescente "speak-dating" organizzato da EUNIC nella stupenda cornice del Pasáž Lucerna, sotto l'egida di San Venceslao in sella al suo cavallo rovesciato, opera (Kůň) del dissacrante artista ceco David Černý.
La Giornata europea delle lingue nasce nel 2001 su iniziativa del Consiglio d'Europa per
- sensibilizzare all'ampia varietà di lingue in Europa
- promuovere la diversità culturale e linguistica
- incoraggiare le persone di tutte le età a imparare le lingue
perché parlarne più di una aiuta a trovare lavoro e ad allargare i mercati delle imprese.
Divertenti le e-card della GEL con i versi degli animali in varie lingue. Verrebbe quasi voglia di fare uno studio sociologico sull'abbinamento animale-Paese o sulla rappresentazione delle bestioline.
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